La comunicazione nel quotidiano: diversità, complementarietà e soluzioni

In Psicologia Clinica by Centro PSY

Gli uomini e le donne sono diversi, questo è un dato evidente; secondo noi è un valore da utilizzare, ci si mette in coppia per completarsi; la diversità, che è uno dei motivi per cui ci si attrae reciprocamente, quindi, serve e va integrata. I problemi nascono quando si vuole imporre la propria diversità all’altro, perché si crede di avere ragione e non si tiene conto e non si integra il punto di vista e le modalità del partner… ma il rapporto di coppia si fonda sulla ricerca dell’amore e della felicità reciproca, non sul controllo e sul potere o sulla ragione.

Gli uomini e le donne sono, generalmente, differenti nel modo di affrontare gli stress, i conflitti relazionali, i problemi quotidiani.

Gli uomini tendono a chiudersi nel loro “bunker”, a non sovraccaricare la partner dei problemi, a concentrarsi razionalmente sul problema ( non scaricare i problemi del lavoro sulla consorte è un segno d’amore ); mentre le donne, notoriamente più “emotive” ( le emozioni, per noi, sono fondamentali per una comunicazione profonda ), si sentono totalmente coinvolte. Ovviamente lo schema può essere ribaltato e le sfumature possono essere infinite.

Le donne preferiscono parlare e desiderano un ascolto profondo, gli uomini preferiscono risolvere gli stress ovviamente da soli, altrimenti che uomini sono?

L’uomo, quando torna a casa, desidera trovare un ambiente tranquillo e accogliente ( il “guerriero” è stanco…), dopo una giornata “massacrante” vuole rilassarsi guardando la televisione, oppure leggendo il giornale o un libro con la musica di sottofondo. Per un certo periodo vuole che gli stress vengano messi da parte, per poi affrontarli e risolverli.

La donna, invece, desidera sollevarsi dai conflitti, ovviamente, parlandone.

Questi due atteggiamenti opposti sono sufficienti a scatenare una serie di liti: la donna si sente incompresa, l’uomo pensa che le donne parlino troppo e che questo parlare sia futile e inutile, è più attento ai fatti concreti. Se i partner non prendono coscienza di questa diversità e non trovano soluzioni intelligenti, amorevoli e mature, si allontaneranno sempre più l’uno dall’altra e si sentiranno frustrati e incompresi.

IL VALORE DELL’AMORE PREVEDE L’INTEGRAZIONE E LA COMPRENSIONE NEI CONFRONTI DELL’ALTRO SESSO e la soddisfazione di entrambi i bisogni, non la squalifica della modalità altrui.

Ignorando che gli uomini hanno bisogno di isolarsi e le donne hanno bisogno di parlare; che questi bisogni, evidentemente, non si possono soddisfare contemporaneamente, si creano incompatibilità e reazioni rabbiose; entrambi i bisogni vanno soddisfatti per raggiungere l’integrazione complementare. Bisogna saperli collocare nel tempo e nello spazio quotidiano, attraverso accordi paritari, che col tempo possono cambiare.

Quando un uomo, ad esempio, ha un problema di lavoro, difficilmente lo accolla alla moglie perché i problemi non vanno portati in famiglia ( questa è l’educazione che ha ricevuto… ), è facile invece che diventi silenzioso e pensieroso: si rifugia nel suo “bunker” a riflettere, a elaborarlo, a rivederlo dai vari punti di vista fino a trovare la soluzione ottimale. A questo punto esce dal “bunker” ed è disponibile, probabilmente, a parlare con la sua donna. Se invece non riesce a risolvere il problema, lo accantona e si impegna in un’attività ri-creativa; staccando la mente dallo stress subito riesce, probabilmente, a rilassarsi. Tutto ciò viene considerato un gesto d’amore, mentre per la donna può essere considerato una mancanza di coinvolgimento e di dialogo: una vera e propria offesa alla sua modalità di stare nella relazione… Quando una donna ha un problema, cerca di parlarne a una persona di cui si fida ( e se non ci si fida del proprio partner di chi ci si fida? ), raccontando per filo e per segno tutti i dettagli delle difficoltà della giornata. Le donne, se si sentono sopraffatte dai disagi e dalle angosce, si rilassano quando rendono partecipi gli altri dei loro conflitti. PARLARE DEI PROBLEMI E’ UN SEGNO D’AFFETTO, di fiducia, di amore: le donne desiderano essere “contenute”. In genere per loro è normale avere dei problemi: non è la competenza ad alimentare la loro personalità ( questa è un’esigenza più maschile ), piuttosto è la comunicazione con le persone. Esse comunicano più apertamente la loro impotenza, stanchezza, incomprensione, confusione. Non a caso sono più le donne a fare richiesta di analisi.

E’ importante che l’interlocutore principale sia il partner, altrimenti l’estraneità, l’incomprensione, la separazione tendono ad aumentare; non a caso noi ci sforziamo di coinvolgere anche il partner nella seduta, anche se il problema viene considerato “personale” ( ma in realtà i problemi sono sempre problemi di relazione ).

Quando l’uomo è nel “bunker”, è facile che la donna non si senta amata; come abbiamo visto, non è in questione il sentimento, è più una modalità della personalità strutturale, culturalmente ed educativamente condizionata. Spesso le donne non capiscono questa modalità maschile e vorrebbero che i partner parlassero come fanno loro… ma più insistono, più complicano i problemi, perché gli uomini si arrabbiano e non si sentono capiti. In questo modo aumentano gli equivoci, i malintesi, i risentimenti, i rancori, le lotte furibonde, ecc.

Fonte: Psicoterapia.it
Autore: G. Bassi, R. Zamburlin

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