Ansia e precarietà

In Psicologia del Lavoro by Centro PSY

La società di oggi è stata definita “liquida” dal sociologo Zygmunt Bauman, in quanto i legami sociali, tra gli individui sembrano divenire sempre più inconsistenti, più fragili. Viviamo, infatti, in una dimensione di continua incertezza sia dal punto di vista affettivo che lavorativo. In tali condizioni i sentimenti di appartenenza e di condivisione cedono facilmente il posto alla competitività e all’ individualismo.
Inoltre, la situazione di precariato oggi amplifica il rimuginio ansioso rispetto ad un ambiente poco sicuro e amplifica la diffidenza dei contesti relazionali.
A fronte di questo panorama sociale sembrano aumentate notevolmente le patologie di tipo ansioso.
Da alcune statistiche è emerso quanto segue:
-Le donne hanno una probabilià tripla di sviluppare un disturbo d’ansia rispetto agli uomini. Sono più a rischio: giovani; non sposati; disoccupati; casalinghe; residenti in città. (ESEMeD European Study on the Epidemiology of Mental Disorder)
-Circa un terzo della popolaione ha avuto o avrà nel corso della sua vita un disturbo psichico e i più diffusi sono i disturbi d’ansia e quelli di tipo depressivo. (Kaplan e colleghi, 1997)
-Oltre un soggetto su cinque può andra in contro ad un qualche disturbo d’ansia nell’arco della vita. E’ stato stimato che in questi casi si può determinare assenza o (presenza insufficiente) per il 10-40 per cento delle giornate lavorative mensili. (Policlinico Gemelli di Roma)
-La crisi economica italiana è una nuova fonte di stress e ansia: tra le persone si sono riscontrati sentimenti come rabbia, paura, senso di colpa. La volontà di miglioramento e di impegno che sarebbe necessaria per trovare soluzioni e alternative risulta annullata dalla paura, dall’ansia e da sentimenti depressivi. (Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, 2012)
-I fattori di rischio che favoriscono l’esposizione dell’individuo allo stress sono molteplici e tra questi possiamo trovare: famiglia, lavoro, relazioni amicali, malattie fisiche, contesto ambientale in cui si vive…
DIFFERENZA tra ANSIA e STRESS
Stress: risposta fisica e psicologica alle richieste e/o pressioni provenienti dall’interno o dall’esterno (ambiente) dell’individuo. Tale risposta automatica, regolata fisiologicamente dal rilascio ormonale, consente all’individuo di attivare le sue risorse fisiche, emotive e cognitive necessarie per affrontare adeguatamente un potenziale o reale pericolo. Tale risposta automatica dell’organismo ha una funzione protettiva e finalizzata alla sopravvivenza.
Tempi prolungati di esposizione a condizioni stressanti e/o mancanza di risorse individuali o ambientali necessarie per far fronte alla situazione possono contribuire all’insorgenza di problematiche di tipo ansioso.
Ansia: paura, tensione, malessere fisico, ritmo cardiaco accelerato, palpitazioni, malessere, tremore, sudorazione secchezza delle fauci, dolore toracico, mal di testa, mal di stomaco, respirazione accelerata. I sintomi fisici sono dovuti ai messaggi che il cervello invia nelle varie parti del corpo, questi messaggi nervosi tendono a far lavorare in modo accelerato il cuore, i polmoni e inoltre vengono rilasciati nel sangue anche gli ormoni che causano lo stress: l’adrenalina che agisce sul cuore, sui muscoli e in altre parti del corpo causando i vari sintomi.
Il limite tra normalità e patologia è relativo alle conseguenze che i precedenti vissuti hanno sulla qualità della vita della persona; le difficoltà insorgono quando non è possibile “spegnere” la reazione ansiosa quando non è più necessaria.L’ansia è anormale se: è spropositata rispetto alla situazione; persiste anche in situazioni non stressanti; sembra insensata.
I disturbi d’ansia così diffusi in questo periodo storico si possono evitare? Sono la patologia del nostro tempo o possibile combatterli?
Sicuramente è molto importante fare prevenzione primaria e secondaria al fine di poter conoscere meglio tali sofferenze ed intervenire affinché non peggiorino; per questo si ritiene molto utile fare informazione al fine di aiutare a riconoscere il fenomeno, i fattori di rischio, a differenziare tra ansia e stress, e imparare ad ascoltare le nostre sensazioni, emozioni e pensieri che sono il principale strumento che abbiamo a disposizione per prenderci cura di noi stessi.

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