La rTMS può rallentare il declino cognitivo e funzionale nella malattia di Alzheimer

In Psicologia Clinica by Centro PSY

Uno studio pubblicato a novembre 2022 sulla rivista Brain (https://doi.org/10.1093/brain/awac285), condotto dai ricercatori dell’Università di Ferrara in collaborazione con l’Ospedale di neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, apre nuove prospettive terapeutiche sull’utilizzo della Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS) nel trattamento delle persone colpite da alzheimer.

Si tratta di uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con sham (placebo), di 24 settimane di trattamento per determinare la sicurezza e l’efficacia della stimolazione del Precuneo nei pazienti con malattia di Alzheimer da lieve a moderata.

Allo studio hanno partecipato 50 pazienti, assegnati in modo casuale a due gruppi: un gruppo ha effettuato il trattamento con rTMS, l’altro ha ricevuto il trattamento placebo.

Le 24 settimane di trattamento sono state divise come segue:

  • 2 settimane intensive in cui la rTMS (o il placebo) è stata applicata quotidianamente cinque volte alla settimana
  • fase di mantenimento di 22 settimane in cui la stimolazione è stata applicata una volta alla settimana.

Per valutare l’efficacia delle stimolazioni sono stati eseguiti test specifici pre e post-trattemento (esito primario con la Clinical Dementia Rating Scale–Sum of Boxes). Inoltre è stata utilizzata la TMS a impulso singolo in combinazione con l’EEG per valutare i cambiamenti neurofisiologici nell’eccitabilità corticale del precuno.

I risultati mostrano che i pazienti che hanno ricevuto la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva hanno presentato una prestazione stabile del punteggio della Clinical Dementia Rating Scale–Sum of Boxes, mentre i pazienti trattati con sham hanno mostrato un peggioramento del loro punteggio.

Inoltre, i pazienti che hanno effettuato la rTMS reale hanno altresì mostrato prestazioni significativamente migliori in altri test, tra cui la scala di valutazione della malattia di Alzheimer-Cognitive Subscale, Mini-Mental State Examination e Alzheimer’s Disease Cooperative Study-Activities of Daily Living scale.

I risultati neurofisiologici hanno mostrato che l’eccitabilità corticale del precuneo è rimasta invariata dopo 24 settimane nel gruppo di stimolazione rTMS reale, mentre è stata significativamente ridotta nel gruppo placebo. 

In conclusione, 24 settimane di rTMS sul precuneo possono rallentare il declino cognitivo e funzionale nella malattia di Alzheimer e potrebbe rappresentare un nuovo approccio terapeutico nei pazienti con questa patologia.

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