Depressione infantile: possibili cause

In Psicologia Clinica by Centro PSY

Uno studio durato 21 anni sull’ipotesi di associazione tra donne abusate in età infantile e l’insorgenza di depressione nei propri figli.

I ricercatori sono partiti dall’assunto che l’abuso in età infantile sia “associato ad una salute mentale più povera per tutta la durata della vita” che si manifesta innanzitutto con effetti negativi nello sviluppo dell’umore del bambino.

Il bambino infatti tra frequenti e intensi sentimenti di insoddisfazione e tristezza tenderà gradualmente a non provare piacere nelle comuni attività quotidiane riportando per esempio, voti peggiori a scuola; a ciò si potrebbero aggiungere un costante malumore e pensieri pessimisti su se stessi e il proprio futuro facendo così nascere le prime ideazioni suicidarie.

Potranno in concomitanza emergere anche disturbi d’ansia e future problematiche nei primi anni dell’età adulta.

La depressione nei figli di donne abusate infatti inizia col manifestarsi all’età di 12 anni e dura fino all’età di 31 anni.
Gli anni della prima adolescenza (11-14 anni) e della prima età adulta (19-25 anni) sono quindi i momenti cruciali nei quali la depressione può presentarsi sotto forma di ritiro sociale, ansia, disturbi del corpo, rallentamento cognitivo e comportamenti aggressivi nei confronti di sé e degli altri.

La salute mentale della madre risulta in quest’ottica strettamente associata al possibile disturbo depressivo del figlio, indipendentemente dal suo esserne madre biologica o meno.

Dagli studi è infatti emerso che una percentuale maggiore di donne gravemente abusate durante l’infanzia, soprattutto se in passato hanno fatto uso di antidepressivi, al contrario di donne prive di esperienze di abuso, se pur adottive, non riescono a stabilire con la propria prole un legame madre-bambino positivo e funzionale.

Esse infatti agiscono negativamente sulla sfera emotiva dei propri figli, con conseguenze dirette su comportamenti ed atteggiamenti che il bambino avrà nei confronti delle figure per lui affettivamente rilevanti.

La depressione e l’ansia infantile sono state inoltre associate a: un basso tenore di vita del nucleo famigliare, esperienze di abuso fisico o psicologico nella prole, minore soddisfazione della madre e del padre che spesso risultano più controllanti, poco affettuosi, non capaci di esercitare al meglio la propria figura genitoriale poiché non sufficientemente attenti ai bisogni dei figli.

La fragilità emotiva di una simile famiglia, aumenta sia il rischio di depressione nei figli, che sono quotidianamente esposti a stress emotivo, che la loro capacità di dominare situazioni complesse, che sono vissute con sensazioni di pesante insicurezza, disagio, soggezione.
Non sapendo come agire i bambini diventano ansiosi, impacciati, maldestri, in forte difficoltà con la comprensione e l’utilizzo delle regole fondamentali di comunicazione ed interazione con il proprio gruppo di compagni.

In conclusione dunque, i risultati dello studio suggeriscono che l’abuso materno può essere associato oltre che con un alto rischio d’insorgenza di depressione, anche con sintomi più problematici, quali ideazione suicidaria e gravi danni a livello sociale, affettivo e cognitivo.

I figli di donne abusate riportano un rischio maggiore dell’1,5% di sviluppare sintomi depressivi e del 2.5% in più di sviluppare sintomi depressivi permanenti rispetto ai figli di donne che non hanno subito alcun abuso.

BIBLIOGRAFIA

Research Article
MATERNAL EXPERIENCE OF ABUSE IN CHILDHOOD
AND DEPRESSIVE SYMPTOMS IN ADOLESCENT AND
ADULT OFFSPRING: A 21-YEAR LONGITUDINAL STUDY

Andrea L. Roberts, PhD,1∗ Ying Chen, MA,1 Natalie Slopen, ScD,2 Katie A. McLaughlin, PhD,3
Karestan C. Koenen, PhD,4 and Sydney Bryn Austin, ScD1,5

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