Compiti delle vacanze: sì, no o … come?

In Psicologia Familiare by Centro PSY

I compiti scolastici assegnati durante le vacanze rappresentano uno dei più frequenti motivi di scontro tra scuola e famiglia.
E’ possibile considerare due posizioni estreme legate ai compiti, ed in particolare a quelli per le vacanze:
-assegnare molti compiti per far fare più esercizio possibile allo studente
-non assegnare compiti per lasciar riposare lo studente
Ma una maggiore riflessione sul tema dei compiti potrebbe fornire una terza posizione, più equilibrata e funzionale per i nostri ragazzi.
I compiti, intesi soprattutto come esercizi scritti, andrebbero considerati come la ripetizione di un’attività allo scopo di imparare a svolgerla meglio e più velocemente. Questo tipo di attività dunque è strettamente connessa ad un grado di apprendimento profondo e duraturo, che permette di renderci più competenti.
Appare tuttavia fondamentale comprendere quale tipo di esercizi possono essere considerati realmente utili a questo scopo, così da rendere il tempo speso nei compiti delle vacanze un tempo ben speso!
Come contrastare gli pseudo-esercizi?
Proporre compiti differenziati a seconda del livello di competenza, considerando che ad ogni livello corrisponde un impegno differente in termini di tempo e di sforzo cognitivo:
esercizi per chi è all’inizio del processo di apprendimento:
– tempi di esecuzione: lunghi in quanto poco l’esercizio è automatizzato
– impegno cognitivo: alto in quanto l’esercizio è poco automatizzato
– indicazioni: proporre un numero limitato di esercizi/compiti che permettano però di creare una routine; a questo scopo fornire esempi guida, schemi, guide, per la realizzazione dei primi esercizi
esercizi per chi deve potenziare o approfondire l’apprendimento:
– tempi di esecuzione: medi
– impegno cognitivo: medio
– indicazioni: in questa fase si possono fornire spunti e spazi di riflessione metacognitiva da affiancare all’esercizio (Perché è stato necessario un certo passaggio? Perché diamo un certo nome ad una data categoria? Cosa differenzia questo compito dal precedente?)
esercizi per evitare che venga dimenticato un apprendimento già avvenuto:
– tempi di esecuzione: brevi
– sforzo cognitivo: basso
– indicazioni: in questo caso può essere opportuno fornire esercizi che attivino maggiormente l’impegno cognitivo, per rendere il compito più sfidante e ridurre il senso di routine (Inventa tu un problema/esercizio utilizzando le regole che conosci; Riordina i seguenti dati; Inserisci negli spazi gli elementi mancanti)
Un aspetto fondamentale da considerare riguarda inoltre la necessità di prevedere uno spazio per gli esercizi già durante la lezione per diversi motivi:
permettere ai ragazzi di esercitarsi in un contesto nel quale possono usufruire del supporto di insegnanti e compagni in caso di difficoltà
rendersi conto del livello raggiunto dai ragazzi, così da definire esercizi differenziati a seconda del livello di competenza (all’inizio, per potenziare, per non dimenticare)
rendersi conto del tempo necessario all’esecuzione dell’esercizio, così da programmare la quantità di compiti in modo realistico.

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