Stress: che fenomeno è?

In Psicologia Clinica by Centro PSY

L’articolo affronta il tema dello stress con l’obiettivo di definire la varietà di fenomeni che si accompagnano all’esperienza ad esso correlata. In particolare -in questa prima parte- si mette in rilievo come lo stress sia una risposta di natura adattiva che l’organismo mette in atto per fronteggiare una stra-ordinaria richiesta ambientale che si qualifica tale per qualità, durata e intensità. Seguirà poi, una seconda parte in un altro articolo, in cui si approfondiranno le ripercussioni sul nostro benessere e dunque le modalità per prendersene cura.
“Sono stressato!”, “è un periodo stressante!”, sono espressioni che usiamo quotidianamente per indicare l’esperienza sgradevole di essere a corto di energie per condurre le nostre attività in modo appagante.

Ma cos’è lo stress? Vediamo da vicino le caratteristiche di questo fenomeno che –come si vedrà- è una risposta adattiva del nostro organismo; seguirà poi un altro articolo in cui si approfondiranno le modalità con cui possiamo prendercene cura per alimentare il nostro benessere.

Con il termine stress si intende una varietà di fenomeni vegetativo-emotivi, cognitivi e comportamentali che tendono a presentarsi insieme quando un organismo è sottoposto ad un compito di natura adattiva. Una reazione che si mobilita dunque quando l’organismo si trova a fronteggiare particolari condizioni o eventi esterni che implicano richieste per così dire stra-ordinarie per qualità, intensità o durata. In altri termini, lo stress è una risposta dell’organismo ad uno stimolo per così dire sovrabbondante sia a valenza positiva come ad esempio un matrimonio, la nascita di un figlio, sia a valenza negativa: lutto, cambiamenti lavorativi ecc.. ; di fronte a questi eventi l’organismo risponde avvertendo una “fase allarme” e dunque mette in atto una serie di risorse per fronteggiarlo adattandosi all’evento straordinario. Tuttavia, se lo stimolo permane a lungo e ad una forte intensità, la persona registra una “fase di esaurimento” delle proprie risorse.

Il fenomeno “stress” perciò sta ad indicare la presenza di uno squilibrio tra le richieste delle condizioni ambientali da una parte e, dall’altra, le risorse dell’organismo a farvi fronte. Infatti, come si è detto, quando tale reazione (attivazione in vista del raggiungimento di un obiettivo) è sollecitata in eccesso (per troppo tempo o troppo intensamente), le capacità di adattamento dell’individuo finiscono con l’essere sopraffatte e la persona fa i conti con l’esperienza di aver esaurito le energie, di essere in possesso di strategie di comportamento inadeguate, di una sgradevole tensione che difficilmente viene alleviata dal riposo.

Su un piano più strettamente psicologico perciò, lo stress indica un fenomeno pervasivo nella persona che si verifica quando si compromette tale equilibrio “funzionale” tra ambiente fisico e psicosociale e risorse individuali; ciò comporta il verificarsi di fenomeni psicofisiologici e comportamentali di stretta rilevanza per la salute, il benessere psicoemotivo, il livello di prestazione individuale e collettivo.

QUANTI STRESS…

Esistono diversi tipi di stress? Possiamo distinguere lo stress secondo alcuni criteri:

1. A seconda della natura dello stimolo che ci sollecita possiamo classificare gli stressor, ovvero agenti stressanti, come fisici o psicosociali.

2. A seconda della durata dello stimolo si qualifica come acuto o cronico,

3. In base alla piacevolezza/sgradevolezza dello stimolo si definisce positivo o negativo

Andiamo con ordine per definire queste caratteristiche.

Stress fisici e psicosociali

Gli stress fisici riguardano l’esposizione prolungata a condizioni di rumore, inquinamento, a temperature estreme, troppo alte o troppo basse o sforzi eccessivi a cui l’organismo non è preparato. Essere sottoposti per tante ore a condizioni che tengono in continuo “allarme” l’organismo è una condizione che espone all’esperienza percepita come stress.

Gli stress psicosociali riguardano invece tutte quelle situazioni in cui l’esigenza alla quale rispondere viene dettata appunto dal contesto sociale dei rapporti umani in cui siamo tutti inseriti. Tuttavia, non sempre è necessario che vi sia una “richiesta di natura relazionale”, talvolta assistere e conoscere eventi verificabili nel contesto sociale è fonte di stress: si ha stress ad esempio anche solo nell’osservare violenze, o la morte dei nostri consimili, o nell’essere isolati socialmente. Lo stress mentale infatti è da considerare come un esempio particolare di stress psicosociale.

Stress acuti e cronici

Gli stress acuti riguardano quegli avvenimenti improvvisi della vita, che ci richiedono un sforzo di adattamento, siano essi eventi più lievi, anche se più frequenti (ad esempio una multa, un oggetto perduto, un litigio, un cambio di programma etc..), o più gravi, ma per fortuna meno frequenti (come possono essere un trasferimento, una separazione, un lutto). Per definizione, gli stress acuti devono essere di breve durata.

Gli stress cronici riguardano quelle condizioni persistenti di intensità e di durata tali che sembrano esorbitare le nostre capacità di affrontarli. Ad esempio uno stato conflittuale con il coniuge o il capoufficio, un sovraccarico di lavoro prolungato, accudimento di un familiare malato.

Ci sono poi particolari condizioni in cui uno stress acuto (evento sismico ad esempio) può comportare uno stress cronico (vedi sintomi del “disturbo da stress post-traumatico”).

Stress negativi e positivi

Infine, il vissuto collegato agli eventi stressanti può qualificarsi per l’accezione che la persona dà all’agente stressante. In particolare si parla di “distress” in riferimento a quelle situazioni per le quali la persona emette un giudizio negativo, i cui effetti sono considerati come “minaccia”, in particolare una minaccia di perdita (di risorse, beni, prospettive, status, etc…), e sono tipicamente accompagnate da sensazioni soggettive sgradevoli e penose.

Si parlerà di “eustress” in riferimento ad eventi e situazioni stressanti che il soggetto avverte di poter fronteggiare, sia pure con un impegno maggiore del solito. Sono situazioni che sebbene richiedano uno sforzo di adattamento, sono tali da essere vissuti più come un impegno, una sfida che come una minaccia al benessere personale.

Ma a cosa può essere utile avere queste informazioni così dettagliate su un fenomeno così sommariamente noto, in quanto troppo spesso accompagna le nostre giornate?

Ritengo che conoscere, distinguere e avere occhi benevoli per guardare a ciò che ci succede è il primo passo per mobilitare strategie per far fronte in modo protettivo a ciò che viviamo!

Fonte: Crescita personale.it
Autore: Claudia Mandarà

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