Quando si può parlare di violenza psicologica?

In Psicologia Clinica by Centro PSY

Perchè fondamentalmente si parla di violenza psicologica per le donne e non per gli uomini? Forse perchè essi cercano di non ammetterlo o forse perchè sono le donne quelle che per amore si fanno più facilmente manipolare?

La violenza psicologica, come quella fisica, è reale e costituisce un reato; si può identificare tale tipologia di condotta verso la partner in colui isolano progressivamente e creano una dispercezione di sè nella propria compagna, impedendole di riconoscere gli abusi di cui è vittima e le fa smarrire il senso del proprio valore. Inoltre si possono configurare gli abusi psicologici molto chiaramente con manie di controllo, insulti, svalutazione, derisione, stalking, gelosia non motivata.
Purtroppo negli ultimi anni solo l’11,8% delle vittime ha denuncia di aver subito episodi di violenza psicologica, per cui la percezione pubblica è che tale problema si sia ridimensionato, ma, è opinione comune, un sottofondo ampio e profondo di sottomissione ancora c’è ed è ben radicato nella nostra società.

La dottoressa Virginia Suigo, psicoterapeuta presso il centro Minotauro di Milano, si è espressa sul tema della violenza psicologica, spiegando quali siano i fattori psicologici dietro all’accettazione di abusi di tale tipo; probabilmente, asserisce l’esperta, chi accetta questi comportamenti li ha già subìti in tenera età da parte di qualcuno in famiglia, pertanto tende a ricadere in situazioni che razionalmente vorrebbero a tutti i costi fuggire.

Dagli anni Settanta in poi le donne hanno cominciato a denunciare le violenze fisiche subìte da loro e dai bambini, pertanto si è riusciti a ricostruire un tessuto sociale malato ed a identificare i comportamenti deviati di chi commette violenza psicologica sulle donne. Si parla spesso di violenza taciuta per anni dalle donne che la subìscono e non ne parlano per la vergogna a livello sociale che provano, così come della violenza esercitata dagli adolescenti verso i genitori che serve loro da sfogo nei confronti del rapporto disfunzionale che hanno nel contesto sociale in cui sono inseriti.

Esistono due tipi di aggressività, uno dei quali deriva dalla proiezione che si fa sull’altro di tutti i difetti che non si riescono accettare di sè, per cui non lo si vede più come un essere umano, bensì come un ostacolo alla realizzazione dei propri obiettivi; l’altro invece è connaturato nella natura sadica dell’individuo che desidera fare del male all’altro e che pertanto rende patologica la relazione in sè. Dunque il partner di sesso maschile che allontana dalla compagna tutte le amicizie e che la sminuisce in continuazione le sta facendo subìre violenza psicologica e dev’essere la vittima stessa, e non lo psicoterapeuta, ad allontanarsi da tale persona sbagliata che sicuramente non la ama.

Se vuoi approfondire di persona questo argomento, prendi un appuntamento gratuito cliccando qui

Se vuoi approfondire di persona questo argomento, compila il form sottostante per un appuntamento gratuito.