I sentimenti negativi da affrontare

In Psicologia Clinica by Centro PSY

Gentili esperti, sono una persona collerica, e, nonostante sono anche impegnato in associazioni di volontariato e mi piace farmi vicino ad latre persone in difficoltà, facilmente mi scaldo quando qualcuno mi contraria. Si tratta in genere di cose piccole, come un sorpasso maldestro di un automobilista frettoloso, o un ritardo causato involantariamente da qualcuno o il meccanico che mi dice di aver aggiustato un trascurabile difetto dell’automobile che si rivela invece ancora presente – basta così poco per montare in collera, e il problema è che ogni volta che ripenso all’evento o incontro quella persona mi scaldo come se fosse appena successo. Ma mi arrabbio anche con me stesso insultandomi ad alta voce quando sbaglio qualcosa o qualcosa non va secondo i miei piani. Questi accessi di collera mi portano subito dopo affaticamento, tachicardia e un senso di sonnolenza che mi porta ad estraniarmi e alla fine un senso di tristezza, di perdita di qualcosa che mi chiude in me stesso.

Mi ricordo che fino a 12 anni ero un bambino molto timido, chiuso, avevo paura degli altri bambini e mi sentivo tranquillo solo in famiglia; subivo diverse angherie da parte dei coetanei che vedendomi così impacciato mi facevano scherzi e mi prendevano in giro. Tutto questo è finito un giorno, a 12 anni, quando mi sono ribellato ad un compagno di scuola, verso il quale sono esploso con un’aggressività che lo ha impaurito. Da quel giorno siamo diventati ottimi amici, alla pari, e lui ha sempre detto che da quel momento io sono diventato un vero uomo.

Da quel giorno la mia aggressività è andata crescendo, fino alla frequentazione di ragazzi “bulli”, con cui però non mi trovavo bene; anzi, tale era il senso di angoscia, di smarrimento che vivevo verso i 18 anni che ad un certo punto li ho lasciati e ho cominciato a frequentare persone normali attraverso le quali ho scoperto vere amicizie e un mondo fatto di relazioni umane è più autentiche anche attraverso il volontariato.

Hanno attinenza i miei sentimenti di rabbia e correlativo senso di colpa con i vissuti che ho raccontato? Come e dove posso iniziare per affrontare questi sentimenti che spesso mi rovinano una giornata iniziata tranquillamente?

Risposta

Caro Nicola, la situazione che mi descrive è tale da consigliarle un ulteriore approfondimento mediante un colloquio clinico, con un professionista. Non si può infatti dedurre dal suo racconto la possibile causa delle sue esplosioni d’ira, almeno da un punto di vista strettamente psichico. Sarebbe utile a tal fine se lei facesse un chek-up psico-energetico e se si potessero conoscere i suoi vissuti infantili e la qualità della relazione con i suoi a quell’epoca.

E’ invece molto significativo che tali esplosioni causino la tachicardia e subito dopo quella che lei chiama sonnolenza e che è l’effetto della “scarica” che ha avuto. Per essere semplice, sembra che lei accumuli un’energia aggressiva che non può scaricare se non a seguito di episodi che giustifichino l’ira e che subito dopo il suo organismo si “sgonfi” come un palloncino bucato.

Dal punto della scuola somato-psico-energetica, che rappresento, questa modalità sarebbe indicativa di una particolare caratterialità, sostenuta da notevoli blocchi (rigidità) muscolari. Potrebbe anche darsi che tale sintomatologia abbia correlati su altri piani, quale quello affettivo/sessuale, come ad esempio un vissuto di relazioni non soddisfacenti o deludenti, o prive di profonda tenera affettività. Forse proprio la ricerca di una relazione umanamente più condivisa l’ha portato a scegliere di dedicarsi al volontariato, che però – da solo – non basta a riempire il suo desiderio di tenerezza. Se vuole approfondire sono a sua disposizione.

Fonte: Rolandociofis’ Blog
Autore: Sergio Scialanca

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