Il rendimento scolastico è indice di successo nella vita?

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Secondo Howard Gardner, psicologo ed insegnante Americano, non sussiste alcuna correlazione tra rendimento scolastico e successo nella vita.

L’intelligenza non è la sola a condizionare le prestazioni.  La componente emotiva, che molto spesso viene trascurata nell’analisi comportamentale, è un fattore determinante nella realizzazione di vita.

Le intelligenze multiple

Per le tradizionali conoscenze in ambito di neuroscienze, l’intelligenza rappresenterebbe un fattore unitario, caratteristico di ogni individuo, e misurabile attraverso il QI (quoziente intellettivo) che la quantifica tramite un valore numerico.

Secondo la concezione dinamica di Gardner, l’intelligenza viene considerata multipla, poiché costituita da un insieme di talenti o doti personali, dalla cui interazione scaturisce l’aspetto intellettivo della personalità.

Questi talenti, che possono essere sviluppati in maniera differente dai vari individui, sono sette, e precisamente:

  • verbale;
  • logico-matematico;
  • spaziale;
  • cinestetica;
  • musicale;
  • intrapersonale;
  • interpersonale.

Il talento verbale è riferibile alle competenze del linguaggio, mentre quello logico-matematico alla sfera razionale. L’insieme dei due requisiti costituisce l’intelligenza scolastica.

Il talento spaziale è particolarmente sviluppato negli artisti; quello cinestetico è riscontrabile nella fluidità dei movimenti, così come il musicale si osserva nei compositori.

Infine i talenti inter ed intra personali sono riscontrabili, nel primo caso, in individui in grado di interagire in maniera ottimale con gli altri e nel secondo caso in persone particolarmente dotate di capacità speculative ed introspettive.

Intelligenza personale

Garder afferma che l’intelligenza personale, frutto dell’unione degli ultimi due talenti, è notevolmente condizionata anche dalla componente emotiva della persona e non consente soltanto una fredda elaborazione dei dati.

Dopo aver analizzato e comparato numerose ricerche scientifiche effettuate presso l’Università di Harvard ed altre, lo psicologo ha evidenziato che la correlazione tra intelligenza e misurazione del QI non è un fattore efficacemente indicativo relativamente alle reali prestazioni dei soggetti presi in esame.

Infatti il fattore discriminante di maggiore importanza è rappresentato da altre abilità maturate nel tempo, come ad esempio:

  • controllo delle emozioni personali;
  • accettazione delle frustrazioni;
  • capacità di elaborare le delusioni e le sconfitte;
  • attitudine a rapportarsi armoniosamente con gli altri.

Si tratta evidentemente di caratteristiche collegate alla sfera emozionale della persona, che confermano l’effettiva importanza dei sentimenti nell’elaborazione dei talenti riferibili all’intelligenza.

Intelligenza complessiva

L’intelligenza complessiva, costituita dall’insieme di intelligenza, emotività ed empatia verso il prossimo, assume il ruolo di fattore discriminante per l’autoaffermazione nella vita. Essa si  configura come un efficace strumento per raggiungere il successo personale.

Tale forma di intelligenza condiziona le modalità tramite cui l’individuo potrà essere in grado di impiegare al meglio le proprie doti, sfruttando tutti i suoi talenti.

Il QI, secondo ricerche comparate, avrebbe una valenza pari al 20%, mente 80% dipenderebbe da tutte le altre abilità personali.

Qual è il ruolo della scuola

Stando a quanto visto fin’ora, la scuola ha il compito di valorizzare tutti i talenti personali degli studenti, senza focalizzarsi unicamente sull’aspetto intellettivo isolato, ma incoraggiando lo sviluppo di tutte le potenzialità psicologiche ed emotive.

Partendo dal presupposto che una classe scolastica è l’embrione della futura società, l’obiettivo del metodo didattico è rappresentato dall’incentivare le qualità personali facendo emergere le risorse individuali, senza tendere ad uniformare la preparazione di tutti in relazione ai medesimi standard.

 

Dr. Roberto Prattichizzo

Psicologo Clinico – Psicoterapeuta

Dr. Simone Ferrazzo

Psicologo Clinico

 

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