Bambini: a letto senza tablet e smartphone. Così si dorme meglio

In Psicologia Clinica, Psicologia Clinica Famiglia by Centro PSY

Lo afferma uno studio pubblicato su Pediatrics.

Vietato portare smartphone, tablet e simili in camera da letto se si vuole fare in modo che i bambini dormano di più e si addormentino prima. Parola di un gruppo di ricercatori statunitensi guidati da Jennifer Falbe dell’University of California di Berkeley, in California, secondo cui i bambini e gli adolescenti che vanno a letto con tablet e smartphone a portata di mano dormono di meno e si addormentano più tardi rispetto ai coetanei che non hanno la stessa abitudine.

Per giungere ai loro risultati – di cui si legge in uno studio pubblicato su Pediatrics – i ricercatori hanno analizzato le fasi di addormentamento e il sonno di 2.048 partecipanti di 9 e 12 anni coinvolti nel Massachusetts Childhood Obesity Research Demonstration Study (MA-CORD). I bambini hanno compilato dei questionari nei quali veniva loro chiesto di riportare l’ora in cui solitamente andavano a letto, l’ora in cui solitamente si svegliano al mattino, il numero di giorni durante la settimana in cui si sentivano più stanchi e se nelle loro camere da letto erano presenti televisori, computer, tablet, smartphone o dispositivi per ascoltare la musica. I ricercatori hanno così scoperto che la maggior parte dei giovani partecipanti (54%) ha riferito di dormire con smartphone e tablet a portata di mano e che nella propria stanza da letto è presente un televisore (75%); in particolare è emerso che i bambini di 12 anni avevano maggiori probabilità di dormire con un dispositivo nelle vicinanze (65%) rispetto ai bambini di 9 (46%). Dai dati è emerso che i bambini che vanno a dormire con la possibilità di utilizzare smartphone, tablet o simili si addormentano mediamente 37 minuti più tardi e sperimentano ogni giorno una riduzione di 21 minuti di sonno totale rispetto ai coetanei che non utilizzano questi mezzi di comunicazione quando sono sotto le coperte. “Anche se altri studi sono necessari per confermare queste associazioni – concludono gli autori – i nostri risultati devono mettere in guardia dal libero accesso dei bambini ai mezzi telematici nelle loro camere da letto”.

Diversi, spiegano i ricercatori, sono i fattori che potrebbero essere alla base dei disturbi del sonno legati all’utilizzo di smartphone e simili: la possibilità di accedere continuamente a giochi, Internet, chat, musica ed email; la presenza di una retroilluminazione solitamente piuttosto invasiva degli schermi; la modalità di utilizzo di questi stessi dispositivi, solitamente a non più di qualche centimetro dagli occhi.

Precedenti studi hanno già messo in evidenza l’influenza negativa sul sonno di bambini e adolescenti provocata dall’uso della televisione in camera da letto; gli autori di questo studio suggeriscono ora che smartphone e tablet potrebbero avere un effetto ancora più dirompente sul sonno rispetto alla tv, dal momento che sono più interattivi e solitamente vengono tenuti più vicini al viso. La loro luminosità – più forte e invasiva di quella della tv – interferirebbe con il rilascio della melatonina – sostanza coinvolta nel sonno e nel ritmo circadiano – ancor di più di quanto già non accada con la televisione, che generalmente viene fruita a una distanza maggiore. Senza contare il fatto che questi dispositivi possono disturbare il sonno anche mediante le continue notifiche acustiche di ricezione di mail, messaggi e chat.

Autore: Miriam Cesta
Fonte: Salute24

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