I 5 cattivi comportamenti per i quali la gente ti ama

In Psicologia Clinica by Centro PSY

Solitamente pensiamo ad una persona carismatica e di successo secondo i canoni del classico stereotipo: bell’aspetto, senza difficoltà economiche e con una spiccata dialettica. In parte tutto questo è vero, bisogna ammetterlo: ma abbiamo per te una buona ed una cattiva notizia. La prima è che il successo non è una dote innata: esistono meccanismi inconsci per i quali la nostra mente prova attrazione verso determinati atteggiamenti. Quella brutta è che questi comportamenti sono generalmente considerati riprovevoli e socialmente sbagliati. Cosa vogliamo dire? Che il “carisma” e la “piacevolezza” di una persona non sono un diritto di nascita: forse non sapevi che…

1. E’ meglio ricevere che dare

Benjamin Franklin era solito dire: “colui che ti ha fatto un favore una volta sarà più disposto a fartene un altro, rispetto a colui che ne ha ricevuto uno da te“. Si racconta che il celebre statista statunitense per conquistare le simpatie di un senatore, invece di “leccargli i piedi” gli chiese se potesse prestargli un libro antico. Quando questi poi appoggiò le sue idee, Franklin attribuì il proprio successo al fatto di avergli chiesto il libro in prestito. Questo, ormai celebre, “effetto Franklin” in realtà è giustificato dal fenomeno della “dissonanza cognitiva“. Cosa significa? In breve che noi tendiamo a modificare i nostri comportamenti per risolvere i conflitti interiori. In poche parole: se chiedi ad una persona di farti un secondo grosso favore, dopo avergliene chiesto un primo più piccolo, lui tenderà a vedersi come una persona che “ti fa favori” e continuerà a farteli.

2. Si ama chi… si ama!

In uno studio condotto da Robert Faris, professore di sociologia alla University of Californa, i ricercatori hanno seguito circa 4.000 liceali e monitorato i loro comportamenti e la loro popolarità. Lo studio ha rivelato che i cosiddetti “bulli” godono di discreta stima, anche tra le loro vittime. Ma il dato straordinario è un altro: il vertice della scala sociale non è mai occupato da un bullo. I ragazzi in assoluto più popolari sono quelli maggiormente narcisisti. In poche parole? Quelli che “se ne fregavano altamente” degli altri perché troppo concentrati su se stessi. Morale della favola: ama te stesso e gli altri ti ameranno.

3. L’abito fa (in parte) il monaco

In uno studio condotto dalla Thompson Rivers University, una ricercatrice è andata in un centro commerciale a chiedere ai passanti una donazione di 5 dollari per l’università. Il giorno in cui indossava un maglione Tommy Hilfiger con un’etichetta ben visibile, il 54% delle persone ha acconsentito alla donazione. Non male, vero? Ma non è finita! Il secondo giorno, quando indossava la stessa maglia ma con l’etichetta rimossa, solo il 13% ha effettuato la donazione. In un altro studio è stato chiesto a degli studenti di simulare un colloquio di lavoro, scegliendo quali candidati assumere e di decidere il loro stipendio. Il risultato: anche in questo caso chi vestiva abiti di marca ha ottenuto un maggior successo (circa il 9% in più di stipendio). L’abito non fa il monaco? Forse, ma nel dubbio…

4. Sei gli amici che hai.

Suona strano vero? Eppure chi ha amici carini su Facebook ha più possibilità di successo nella vita. Per provarlo i ricercatori dell’Università di Winnipeg creato due falsi profili Facebook della stessa ragazza. In un primo profilo questa era circondata, nelle foto, da persone di bell’aspetto. Nel secondo esattamente l’opposto: i suoi amici erano bruttini e poco amichevoli d’aspetto. In seguito è stato chiesto ad un gruppo di persone di giudicare uno dei due profili a caso e rispondere alla domanda “Ti piacerebbe uscire con questa ragazza?”. Il risultato è stato sorprendente: la ragazza con amici di bell’aspetto ha ottenuto consensi del 20% superiori. Un po’ come se gli esaminanti avessero il terrore di restare esclusi da quel “club di persone attraenti”.

5. Una brutta figura è un ottimo biglietto da visita

Che ci crediate o no, fare figuracce in pubblico può aiutarvi non poco! Gli scienziati hanno notato che, quando vediamo una persona imbarazzarsi in pubblico, tendiamo a percepirla come un soggetto piacevole. Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori di psicologia della Berkeley. I dati analizzati durante lo studio sono stati raccolti con una serie di esperimenti che, con testimonianze video, giochi e sondaggi, hanno tentato di valutare la relazione tra l’imbarazzo e la pro-socialità. In un esperimento 60 studenti universitari sono stati videoregistrati mentre raccontavano momenti imbarazzanti come compiere in pubblico flatulenze o fare supposizioni errate basate sulle apparenze. Le principali cause di imbarazzo rilevate includono dal confondere una donna in sovrappeso con una incinta al ritenere una persona spettinata un mendicante. Le videoregistrazione sono poi state sottoposte alla vista di alcuni studenti. Risultato? Le persone che dimostravano, senza remore, il proprio imbarazzo risultavano più simpatiche e affidabili. “L’imbarazzo è una firma emozionale per una persona e può fare sì che le venga data molta fiducia. Su questa caratteristica, perciò, ne vale la pena di investire nelle relazioni interpersonali. È qualcosa di prezioso. Fa parte di quel collante sociale che favorisce la fiducia e la cooperazione nella vita quotidiana”, ha detto Robb Willer psicologo sociale, dell’Università di Berkeley, nonché coautore dello studio pubblicato online sulJournal of Personality and Social Psychology.

Fonte: Quel che non sapevi
Autore: Simona Mancini

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